Questo post è la parte n.2 della serie "Come calcolare i prezzi dei propri pacchetti".
Ti consiglio di leggere la guida dall'inizio.
Definisci il tuo obiettivo annuo.
Mi appare abbastanza ovvio, se sei un fotografo che vuole stabilire con precisione quali prezzi devono avere i suoi servizi fotografici, prima di tutto occorre sapere quanto vuoi guadagnare in un anno.
Quindi prendi una penna e un foglio di carta, oppure armati di file Excel e stabilisci un numero di partenza, anzi di arrivo.
Fermo! "Pisa nen tant lung" si direbbe qui in Piemonte.
Fissarsi un'obiettivo fuori portata può compromettere tutto il lavoro che farai d'ora in poi, oltre a non avere senso. E' importante per te stabilire un obiettivo economico ragionevole in accordo con quelle che sono le tue forze in questo momento. Sto parlando di forze lavoro (se sei da solo non puoi fare 1000 servizi in un anno) ed economiche (per fare marketing occorre denaro).

Quindi ciò che puoi fare per stabilire un obiettivo economico ragionevole è basarti su ciò che hai incassato l'anno scorso, magari applicando un incremento del 30%-40% così da avere un obiettivo stimolante.
Se sei un fotografo professionista già da qualche anno non ti sarà difficile recuperare quanto hai guadagnato l'anno precedente, al massimo chiedi al commercialista anche se è una cosa che dovresti sapere a menadito.
Se invece hai appena avviato un business da fotografo professionista e non hai uno storico, immagino arriverai da un lavoro dipendente, in quel caso puoi prendere a riferimento la tua busta paga degli anni precedenti.
Occhio che quella cifra in basso a destra che aspettavi ogni mese con ansia, rappresenta il NETTO che hai guadagnato, significa che ciò che c'è scritto sulla busta paga è ciò che ti sei messo in tasca.
Da libero professionista invece le cose funzionano diversamente, e questo è uno dei maggiori scogli mentali che un fotografo professionista deve superare quando migra da un lavoro dipendente.
Come calcolo allora il mio obiettivo annuo?
Per prima cosa occorre fare un distinguo, puoi infatti calcolare il tuo profitto annuo da fotografo con due obiettivi differenti.
1.
Calcolo a breve termine. Hai appena iniziato o fotografi come secondo lavoro da anni e vuoi finalmente capire se puoi permetterti di licenziarti dal lavoro da dipendente. "Oggi non si campa di fotografia", te lo avranno detto almeno una volta credo. Vediamo se avevano ragione.
In questo caso il tuo unico obiettivo momentaneo è quello di capire "quanto devi fare" per andare al pari con ciò che guadagni adesso (o prima) da dipendente.
Un atteggiamento conservativo che adottai anche io quando ho dovuto prendere la difficile decisione di licenziarmi dal mio lavoro precedente.
2.
Calcolo a lungo termine. In questo caso il tuo obiettivo è più "globale", cioè è quello di sapere esattamente quale deve essere il tuo guadagno (e quali azioni quindi devi intraprendere) per raggiungere l'obiettivo dei tuoi sogni. Ciò che in pratica quanto desideri guadagnare con la fotografia per fare la vita che vorresti fare.
In questo caso potresti inserire nella cifra finale da ottenere, anche tutte le spese non legate all'attività come ad esempio le vacanze, il corso di inglese per i tuoi figli, le lezioni di pianoforte e così via. Non è un approccio finanziario aziendale sia chiaro, ma ti restituisce un ordine di grandezza economico che rappresenta in modo molto preciso ciò che dovresti guadagnare se volessi sostenere tutto questo DA SOLO.
Dico da solo perché ovviamente in famiglia potresti avere un secondo o terzo reddito.
Quale che sia il modo in cui vuoi calcolare il tuo obiettivo economico da fotografi professionista, ci sono degli aspetti che non cambiano mai.
Ad esempio la pressione fiscale alla quale sei sottoposto, in pratica dal regime fiscale in cui sei inquadrato.
Se sei un fotografo con partita iva in regima iva ordinario (quindi se sei assoggettato all'IVA), è ragionevole pensare che tu debba aggiungere una percentuale che varia dal 40% al 50%.
In pratica, supponendo una pressione fiscale del 46%, se desideri un guadagno netto di 50.000€, devi incassarne 92.000 circa.
Se sei un fotografo professionista nel regime forfettario questa percentuale si aggira attorno al 25% (nota bene, la pressione fiscale non ha nulla a che vedere con la percentuale che paghi sui profitti, comprende tutte le imposte alle quali un libero professionista è soggetto quindi Irpef, Inps e addizionali.)
Bene, una volta stabilito dove posizionare la bandierina di arrivo, cominciamo a preoccuparci di studiare il percorso per arrivarci e, soprattutto, quali sono gli ostacoli che incontreremo sul nostro cammino e che si frappongono tra la nostra posizione attuale e quella di arrivo.
Questi ostacoli sono diversi, alcuni imprevedibili come ad esempio il numero di servizi che farai quest'anno, altri invece pianificabili e ben determinabili.
Sto parlando delle spese, ciò che maggiormente incide sul guadagno che un fotografo è in grado di ottenere ogni mese e ciò che viene gestito nel peggiore dei modi dai fotografi italiani.
Sono infatti proprio le spese incontrollate la causa di tante situazioni economiche da urlo!